"Ho coinvolto tre classi: una classe prima, una terza ed una quinta.
Gli studenti di quinta sono stati invitati a leggere il racconto. Gli studenti sono stati molto soddisfatti perché sono stati coinvolti emotivamente dalla lettura teatrale grazie soprattutto all’abilità dell’attore." PROF. UMBERTO SOTTOCORNOLA - I.I.S.S. G. Parini - Lecco |
Abbiamo letto il testo, ne abbiamo ritradotto le parti, intrecciandole con la musica, con il canto, ne abbiamo estratto un'esperienza teatrale coinvolgente. Una ricerca musicale raffinata, che intreccia brani di musica moderna (Last Train Home di Pat Metheny arrangiata per flauto e fisarmonica) con brani tradizionali Yiddish e canzone francese. Una ricerca sul testo, per attraversare gli snodi narrativi e rivivere nell'evocazione artistica l'emozione del viaggio, della scoperta, della lotta per la sopravvivenza e della solidarietà umana, che trova sempre il modo per riaffermarsi.
La storia di Joseph e Maurice Joffo, due fratelli di famiglia ebrea, uno di dieci e uno di dodici anni e della loro avventura attraverso i drammatici eventi dell'occupazione nazista in Francia, dal 1941 alla fine della guerra. Costretti a partire da Parigi, abbandonano la famiglia, con la speranza di ritrovarsi tutti insieme nella Francia libera. Scopriranno un mondo di piccoli gesti di solidarietà e di grande slancio per la difesa della dignità umana.
Le drammatiche vicende della persecuzione acquistano una straordinaria leggerezza, passando attraverso lo sguardo dei due ragazzi. La loro infanzia viene inghiottita in un boccone, subito rimpiazzata da un'intelligenza dei fatti, adulta, smaliziata. Tra gli orrori incancellabili della storia, risaltano indimenticabili l'affiatamento dei due fratelli, la loro abilità nel trovare soluzioni per la sopravvivenza e nell'aiutare altre persone in pericolo, conservando una dimensione di gioco e di fantasia.
“Guardando dormire mio figlio non posso che augurarmi una cosa: che mai provi il tempo della sofferenza e della paura come lo ho conosciuto io durante quegli anni.
Ma cos'ho da temere? Cose del genere non si riprodurranno più mai più.
Gli zaini sono in solaio e ci resteranno per sempre. Forse...”
Così, Joffo si congeda dal lettore, con la speranza, dal retrogusto amaro, che le generazioni lontane dalla guerra non debbano ricadere.
Così ci accingiamo a raccontare questa storia, offrendo memoria per la vita futura.
NOTA TECNICA: oltre che in teatro, lo spettacolo può essere rappresentato anche in luoghi non convenzionali: presso le scuole, in auditorium, in aula magna, in corridoio, richiede solo una buona acustica.
Le drammatiche vicende della persecuzione acquistano una straordinaria leggerezza, passando attraverso lo sguardo dei due ragazzi. La loro infanzia viene inghiottita in un boccone, subito rimpiazzata da un'intelligenza dei fatti, adulta, smaliziata. Tra gli orrori incancellabili della storia, risaltano indimenticabili l'affiatamento dei due fratelli, la loro abilità nel trovare soluzioni per la sopravvivenza e nell'aiutare altre persone in pericolo, conservando una dimensione di gioco e di fantasia.
“Guardando dormire mio figlio non posso che augurarmi una cosa: che mai provi il tempo della sofferenza e della paura come lo ho conosciuto io durante quegli anni.
Ma cos'ho da temere? Cose del genere non si riprodurranno più mai più.
Gli zaini sono in solaio e ci resteranno per sempre. Forse...”
Così, Joffo si congeda dal lettore, con la speranza, dal retrogusto amaro, che le generazioni lontane dalla guerra non debbano ricadere.
Così ci accingiamo a raccontare questa storia, offrendo memoria per la vita futura.
NOTA TECNICA: oltre che in teatro, lo spettacolo può essere rappresentato anche in luoghi non convenzionali: presso le scuole, in auditorium, in aula magna, in corridoio, richiede solo una buona acustica.
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